Ogni regione d’Italia ha piccoli antichi borghi, preziosi per la loro storia e la silente bellezza e questa volta abbiamo deciso di scoprirne alcuni nell’Alto Lazio, in provincia di Viterbo. Il nostro itinerario non è proprio lineare, perché è modificato via via, secondo le difficoltà che incontriamo con la carrozzina e questo modo di procedere è per noi ormai una consuetudine che non ci crea alcun disturbo.

 

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Novembre 2007

 

Partiamo da Prato intorno alle 8 in una splendida mattina di sole. Raggiungiamo Calenzano dove prendiamo l’A1 direzione Roma; il traffico è intenso ma scorrevole. In prossimità di Orvieto (bellissima cittadina che abbiamo visitato più volte) lasciamo l’autostrada ed arriviamo a Bagnoregio dove parcheggiamo in Piazzale Battaglini. Dalla piazza è in partenza un bus navetta, lo prendiamo e dopo pochi minuti scendiamo al capolinea e ci troviamo all’inizio di uno stretto ponte, lungo circa 300 metri, ed ecco che lo vediamo: lassù, appollaiato su un colle di tufo a 462 metri s.l.m., c’è il borgo di Civita, “la città che muore”. Per alcuni minuti restiamo immobili a guardarlo, è veramente spettacolare. La continua erosione causata da vento, pioggia, terremoti e da due torrenti che scorrono nelle valli sottostanti, sta sgretolando questo paese in maniera lenta e inesorabile.

 

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Civita di Bagnoregio

 

Ci avventuriamo lungo l’esile ponte con gli occhi puntati al borgo: sembra sospeso nell’aria. Fa freddo e tira un forte vento che rende tutto ancora più irreale. Fatti circa 200 metri il ponte comincia a salire e, Pietro e Stefano, sono costretti a tornare indietro, poiché la salita che si para dinanzi a noi è veramente ardua. Egidia e Luisa proseguono e accedono nell’abitato dall’unica porta di accesso detta di “Santa Maria”; le altre 4 antiche porte si sono ormai sgretolate. Girando per le stradine del borgo si ha la sensazione di essere entrati in una favola antica. In questi giorni una troupe cinematografica italo-inglese sta girando proprio qui le riprese della favola di “Pinocchio” e non potevano trovare un posto più reale e bello di questo borgo. Nella piazza principale si può ammirare la Chiesa romanica di San Donato dove all’interno è custodito uno splendido crocefisso in legno della scuola di Donatello, portato in processione il Venerdì Santo. In questa stessa piazza, completamente sterrata, due volte l’anno si tiene “La Tonna”, tipica festa del borgo durante la quale si svolge la corsa degli asini intorno ad un recinto di forma circolare. Dai belvedere l’occhio si perde sulla vasta distesa dei calanchi, le caratteristiche formazioni franose che caratterizzano il territorio circostante: sembra un paesaggio lunare.

 

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Calanchi

 

Il bus navetta ci riporta al parcheggio di Bagnoregio dove pranziamo. Alle 15:30 Pietro ed Egidia tornano a Civita in quanto riteniamo che Pietro debba vedere in tutti i modi questo borgo così particolare e stupendo.

 

Appena fatta colazione partiamo per Vitorchiano. C’è un bel sole ed i colori accesi dell’autunno brillano sulla campagna circostante. Lasciamo il camper in Piazzale Umberto I, fuori le mura merlate, magnificamente conservate. Il borgo è situato su un banco di tufo con case alte e strette e scale esterne in bilico sulla roccia. Sulle antiche porte e finestre si possono vedere i simboli della Lupa romana e la scritta S.P.Q.R. (acronimo per la frase latina Senatus Popolus Que Romanus, “Il Senato e il popolo romano”) a dimostrazione della fedeltà di questa cittadina della Tuscia a Roma. Percorrendo strette vie raggiungiamo la piccola piazza dove si trova il Palazzo Comunale, la Casa del Podestà e una splendida Fontana a “Fuso”.

 

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Vitorchiano

 

Dopo aver girato a lungo fra le stradine così belle e particolari riprendiamo la nostra “Giuditta” e ci dirigiamo verso Soriano nel Cimino. 

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Soriano nel Cimino

 

Il borgo è arroccato su un colle, dominato da un maestoso castello. Parcheggiamo di fronte alla Pro-Loco e raggiungiamo la piazza principale gremita dalle bancarelle del mercato settimanale. Guardiamo le vie che si inerpicano ripide verso il castello e decidiamo di lasciare questa cittadina veramente impraticabile per noi e raggiungiamo così l’area di sosta adiacente al “Parco dei Mostri” di Bomarzo, dove pranziamo.

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Bomarzo - “Parco dei Mostri”

 

Alle 15 ci spostiamo con il camper nel parcheggio del parco ed entriamo: ci forniscono un foglio dove c’è una piantina quasi illeggibile e con delle informazioni così scarse che per quanto ci riguarda non servono a niente. Il “Parco dei Mostri”, detto anche “Bosco Sacro” è veramente originale e fantastico, realizzato nel 1552 da Vicino Orsini nella sua tenuta di Bomarzo. Il parco, che è aperto “dall’alba al tramonto”, al costo di 9 euro a persona, ospita gigantesche figure mitologiche e di animali scolpite nella roccia. Si consiglia la visita magari al mattino, noi avevamo già visitato due borghi ed eravamo un po’ stanchi, in quanto i viottoli del parco si snodano con scale e saliscendi. Girare con calma e portandosi da casa maggiori informazioni riguardo alle figure fantastiche che popolano il parco, diventa un viaggio in un mondo irreale che può essere veramente unico e indimenticabile. Passiamo la notte nell’Area Attrezzata vicino al parco.

 

 

Anche oggi c’è un sole brillante, non sembra di essere a novembre; avremmo voluto visitare il borgo medievale di Bomarzo, che sorge su rocce laviche fra i Monti Cimini e la Valle del Tevere, ma dalle notizie apprese anche da altri camperisti il progetto ci appare difficoltoso. La nostra meta è pertanto Montefiascone. Diverse volte siamo venuti qua ad acquistare il famoso vino bianco “EST! EST!! EST!!!” ma non abbiamo mai visitato la cittadina.

 

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Montefiascone – l'equipaggio al completo

 

Arriviamo intorno alle 10:00 e, con molta prudenza date le dimensioni ridotte del posto, parcheggiamo in Piazza Vittorio Emanuele. Appena passata l’antica porta troviamo l’Ufficio Informazioni dove ci consigliano la strada meno ripida per fare un giro turistico.

Montefiascone è situato in cima al colle più alto dei Monti Volsini a 600 metri s.l.m.. Percorriamo la Via della Rocca e raggiungiamo un meraviglioso belvedere sul lago di Bolsena ed i Monti Cimini. La Rocca dei Papi si erge imponente; la costeggiamo ed entriamo nel parco da dove possiamo ammirare la gigantesca Cupola della Cattedrale, tra le più grandi d’Italia. Percorriamo poi la Via Trento che ci porta direttamente in Piazza S. Margherita dove è situato il Duomo dedicato alla Santa. Sotto la chiesa è visitabile una impressionante cripta dove sono conservati due busti contenenti i crani dei santi Margherita e Flaviano.

 

Riprendiamo “Giuditta” e ci fermiamo sulla S.P. Umbro-Casentinese dove c’è la Basilica di San Flaviano, monumento principale di Montefiascone. La chiesa è su due piani, in stile romanico. Al primo piano si trova la tomba del prelato Johann De Fugger. Narra la legenda che un suo servo, il quale aveva il compito di segnalargli i locali dove c’era del buon vino contrassegnandoli con la scritta “EST” (E’), arrivato a Montefiascone trovò un vino talmente squisito che lo indicò come “EST! EST!! EST!!!”. Il prelato ne bevve tanto da morirne. Al secondo piano c’è il trono del Papa Urbano IV e l’altare papale.

Raggiungiamo l’area di sosta della Cantina Sociale e dopo aver pranzato acquistiamo del vino e altre specialità locali.

 

Proseguiamo il nostro viaggio fino a Bolsena fermandoci, anche per la notte, nel parcheggio sotto le mura della parte vecchia della città, in Piazza Caduti di Nassirya. Un po’ di relax ed alle 20 siamo a cena in una trattoria tipica del centro storico, dove gustiamo abbondanti antipasti e cotolette d’agnello.
 

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Veduta di Bolsena

 

Ci svegliamo con un bel sole e, dopo colazione, andiamo a visitare la cittadina. La prima sosta è al grande complesso della basilica di S. Cristina. Oltre alla chiesa, di età medievale, visitiamo la nuova Cappella del miracolo (dove sono custodite le reliquie del miracolo eucaristico del 1263) e la grotta di S.Cristina (dove è conservata la pietra con le impronte dei suoi piedi). In un’ala della basilica sono visitabili anche le catacombe che risalgono al periodo delle persecuzioni cristiane; noi le visitammo alcuni anni fa e non ci siamo tornati in quanto sono veramente impressionanti per chi soffre di claustrofobia.

 

 

Con il camper raggiungiamo la piazza del Castello medievale Monaldeschi che domina Bolsena e da dove si ha una fantastica vista sul lago. Al suo interno, Egidia e Luisa, visitano il museo territoriale del lago che raccoglie reperti archeologici dalla preistoria al periodo romano, tutti rinvenuti nelle zone circostanti di Bolsena. Il museo si sviluppa su tre piani, tutti accessibili anche ai disabili, in quanto è dotato di montascale. Dopo pranzo riprendiamo la strada del ritorno a casa...

 

Ogni volta, questi nostri viaggi alla scoperta di antichi borghi, oltre che arricchirci emotivamente e stupirci piacevolmente, ci confermano che il nostro Paese può offrire a tutti, anche nella propria regione, bellezze antiche di secoli, cariche di storia e di una pace che meraviglia e rasserena.

Nella Photo gallery del nostro sito www.camperdream.it sono disponibili tutte le foto del viaggio.


INFORMAZIONI UTILI

  • Civita di Bagnoregio “la città che muore”, così definita da Bonaventura Tecchi, scrittore e professore universitario che vi nacque nel 1896, conta 860 abitanti di cui 8 nel borgo, ma da notizie apprese sul posto pare che siano rimasti in 7. Per visitare Civita esistono diverse possibilità di parcheggio a Bagnoregio che sonoconsultabili anche su questo sito e ciò vale anche per tutti gli altri posti che abbiamo visitato o soltanto “attraversato”. Noi, come detto nel diario, abbiamo sostato (anche per la notte) in Piazzale Battaglini da dove è attivo il servizio di bus navetta per Civita al costo di 1 euro a biglietto valevole 120 minuti e pagabile all’autista; il piazzale, asfaltato ed in leggera pendenza, è a pagamento (5 euro al giorno) con WC anche per disabili e punto informazioni turistiche (Tel. 0761.780914) gestito dal signor Andrea Biscetti che riscuote il parcheggio. Il piccolo bus che abbiamo preso non era adatto ai disabili in carrozzina (entrata stretta e con scalini), ma con l’aiuto dell’autista e dello stesso signor Biscetti, veramente gentili e disponibili, siamo riusciti a far salire e scendere Stefano. Grazie di cuore ad entrambi. Ad ogni modo per chi è in carrozzina (anche se elettronica) è veramente un’impresa ciclopica accedere al borgo. Info. Comune di Bagnoregio Tel. 0761.780815; www.comune.bagnoregio.vt.it

  • Nel borgo medievale di Vitorchiano abbiamo parcheggiato proprio vicino all’ingresso del centro storico e può essere consigliato solo per mezzi compatti e non ingombranti; nelle immediate vicinanze, comunque, c’è un parcheggio gratuito che appare buono anche per la notte. Il punto sosta segnalato di Via Manzoni altezza impianti sportivi non era accessibile per lavori in corso. Recapiti del Comune Tel. 0761.37371; www.comune.vitorchiano.vt.it/

  • Di Soriano nel Cimino, che secondo noi merita davvero una visita approfondita,non possiamo dire molto visto le difficoltà riscontrate, per cui si segnala il sito internet del Comune www.comune.sorianonelcimino.vt.it/ ; www.comune.sorianonelcimino.vt.it/Vivere/IndirizziUtili.asp

  • Anche per Bomarzo, piccolo borgo della Tuscia, valgono le stesse considerazioni fatte per Soriano; www.comunebomarzo.it/. Per la sosta, come detto nel racconto, abbiamo usufruito dell’Area Attrezzata del “Parco dei Mostri” (non è illuminata).

  • A Montefiascone abbiamo notato varie possibilità di sosta anche per la notte vicino al centro storico; noi siamo stati “fortunati” a trovare un posticino in Piazza V.Emanuele (evitando così alcune ripide salite), ma è sconsigliabile a mezzi ingombranti e privi di contrassegno per disabili. La Rocca è raggiungibile con il camper e si può parcheggiare in Piazza Urbano V. Si segnala l’Area Attrezzata (con elettricità) presso la Cantina Sociale Via Cassia 22 (vicino al cimitero) Tel. 0761.826148;www.cittadimontefiascone.it/

  • Anche a Bolsena esistono varie alternative per la sosta, come si è appreso anche dalla Polizia Municipale; noi ci siamo fermati in Piazza Caduti di Nassyria per comodità trovandosi la stessa nelle immediate vicinanze del centro storico. Esiste il divieto per i camper e caravan con massa complessiva superiore a 2,5 tonnellate ma soltanto per quanto riguarda la parte superiore del parcheggio (come precisatoci dalla Polizia Municipale) in quanto sotto ci sono dei locali, forse autorimesse. www.comunebolsena.it/