Siamo andati in Umbria diverse volte dove abbiamo visitato, oltre Perugia veramente bellissima e interessante, anche alcune cittadine e paesi più o meno grandi, ma altrettanto belli ed ogni volta siamo rimasti piacevolmente colpiti dall’amabilità delle persone, dal cibo appetitoso, dalla sua storia e dai suoi splendidi paesaggi.
Con questo viaggio intendiamo andare alla scoperta dei piccoli antichi borghi che popolano la regione e ne abbiamo scelti alcuni che si trovano inseriti nel club “I Borghi più Belli d’Italia”: Bevagna, Montefalco e Spello.
L'equipaggio è il solito, ma per chi non ci conosce può cliccare qui.
Venerdì 18 maggio 2007
Partiamo da Prato, dove viviamo, in uno splendido pomeriggio di sole; imbocchiamo il casello autostradale di Calenzano dell’A1 direzione Roma con uscita Valdichiana e da qui il raccordo autostradale SS75 verso Perugia - Foligno Nord, per giungere poi nell’ampia area di sosta di Bevagna vicinissima al borgo
L'equipaggio è il solito, ma per chi non ci conosce può cliccare qui.
Venerdì 18 maggio 2007
Partiamo da Prato, dove viviamo, in uno splendido pomeriggio di sole; imbocchiamo il casello autostradale di Calenzano dell’A1 direzione Roma con uscita Valdichiana e da qui il raccordo autostradale SS75 verso Perugia - Foligno Nord, per giungere poi nell’ampia area di sosta di Bevagna vicinissima al borgo
Area di sosta di Bevagna – Stefano con la sua “Giuditta”
E’ già tardi per una visita della cittadina, ma non abbastanza per raggiungere il centro storico dove in una viuzza laterale alla Piazza Silvestri scopriamo il Ristorante “Ottavius” e il menù appeso fuori stimola immediatamente il nostro appetito. Il locale è caratteristico ed accogliente e Stefano è felice di chiudere la giornata con una bella cena fuori. Iniziamo con un ottimo e abbondante antipasto “Ottavius” veramente appagante (vi diciamo solo che non c’erano insaccati) e a seguire un buonissimo piatto di gnocchi al “sagrantino” e per chiudere un ottimo dolce della casa.
Sabato 19 maggio 2007
Le campane ci hanno svegliato presto ed in breve siamo pronti per la nostra escursione. Attraverso la Porta Guelfa entriamo in Bevagna (in epoca romana conosciuta come Mevania) e raggiungiamo il cuore del borgo: la Piazza Silvestri, detta anche la “Piazza dei ricordi dormienti”. Questa piazza, considerata tra le più belle d’Italia, è così chiamata per il continuo agitarsi dei poteri che si fronteggiano con i loro simboli: il Palazzo dei Consoli, espressione dell’egemonia comunale, contrapposto al potere ecclesiastico con ben tre Chiese, ma nella sua bellezza tutto si acquieta.
Chiesa di San Michele Arcangelo
Il professor Silvano Piatti, che per tanti anni è stato impegnato politicamente nell’amministrazione comunale di Bevagna, ci ha fornito queste informazioni e tante altre con passione e affabilità. Avremmo voluto ascoltarlo per ore ma dobbiamo salutarlo a malincuore in quanto alle 10:30 ha inizio la visita guidata al Teatro F. Torti, all’Edificio Termale (di epoca imperiale dove nel “Frigidarium” è possibile ammirare un fantastico mosaico del II Sec. d.c. con tessere bianche e nere ispirato al mondo marino) ed al Museo di Bevagna. Al termine di questa visita, che dura circa un’ora, andiamo alla scoperta delle “Gaite” dove esperti artigiani, con tecniche e strumenti medievali, nelle antiche botteghe, dimostrano che il tempo si è fermato.
Nella Gaita San Giovanni c’è la Cartiera dove viene prodotta la Carta Bambagina dalla macerazione degli stracci; in Gaita San Giorgio il Dipintore fa come un tempo i colori in polvere che legati insieme al tuorlo dell’uovo, utilizza su tavole preparate con strati di colla animale e gesso per un dipinto inalterabile.
In Gaita San Pietro troviamo la Cereria dove si producono candele con pura cera d’api che hanno il colore e l’odore del miele; in Gaita Santa Maria il Setificio mostra il ciclo di produzione della seta dall’allevamento dei bachi sulle foglie di gelso, ai bozzoli, alla torcitura fino alla tessitura.
Gaita San Pietro - Cereria
Entriamo nell’antica Farmacia Santi, in Corso Matteotti, per acquistare un collirio ed anche qui abbiamo prova dell’affabilità delle persone del luogo. La farmacista, un’anziana signora molto dinamica, ci mostra gli arredi originali del ‘700, che da generazioni la sua famiglia si tramanda e, portandoci nel retro-farmacia, ci fa vedere da una finestra aperta nel pavimento un antichissimo tronco d’albero quasi fossilizzato, scoperto durante l’ultima ristrutturazione e pare che dalle ultime analisi si tratti di un ulivo. La gentile dottoressa ci mostra infine orgogliosa il loro Amaro di Bevagna, realizzato su base di un’antichissima ricetta di famiglia e prodotto da suo figlio, Pietro Santi, titolare della Farmacia. Naturalmente ne acquistiamo alcune bottiglie e scopriamo più tardi che è un ottimo aperitivo-tonico-digestivo.
Sono quasi le 13:00, siamo felici per quanto abbiamo visto e anche affamati. In una via laterale alla Piazza Silvestri scorgiamo l’insegna: “Da Tagliavento” Gran maestro di salumeria. Entriamo e rimaniamo a bocca aperta: il soffitto è pieno d’insaccati appesi, di tutti i tipi, il profumo stuzzica l’appetito e una croccante porchetta è in bella mostra sul bancone. Ce ne facciamo tagliare una quantità abbondante, compriamo panini freschi ed andiamo a gustarci il tutto sul camper.
Nel primo pomeriggio raggiungiamo Montefalco, che dista da Bevagna circa 6 km. Parcheggiamo vicino alla Torre del Verziere in quanto l’area di sosta segnalata è in basso e lontana e questo ci costringerebbe ad una ardua e faticosa salita.
Montefalco è conosciuta nel mondo per il Sagrantino, il pregiato vino rosso Docg. La coltivazione della vite in questo territorio risale all’epoca romana. Il tipico vitigno “Sagrantino” è giunto a Montefalco grazie ai Frati Francescani provenienti dall’Asia Minore. Questo vino era nato come “dolce” (veniva prodotto esclusivamente nella versione “passito”) ed attualmente prevale nella versione “secco”.
Sono quasi le 13:00, siamo felici per quanto abbiamo visto e anche affamati. In una via laterale alla Piazza Silvestri scorgiamo l’insegna: “Da Tagliavento” Gran maestro di salumeria. Entriamo e rimaniamo a bocca aperta: il soffitto è pieno d’insaccati appesi, di tutti i tipi, il profumo stuzzica l’appetito e una croccante porchetta è in bella mostra sul bancone. Ce ne facciamo tagliare una quantità abbondante, compriamo panini freschi ed andiamo a gustarci il tutto sul camper.
Nel primo pomeriggio raggiungiamo Montefalco, che dista da Bevagna circa 6 km. Parcheggiamo vicino alla Torre del Verziere in quanto l’area di sosta segnalata è in basso e lontana e questo ci costringerebbe ad una ardua e faticosa salita.
Montefalco è conosciuta nel mondo per il Sagrantino, il pregiato vino rosso Docg. La coltivazione della vite in questo territorio risale all’epoca romana. Il tipico vitigno “Sagrantino” è giunto a Montefalco grazie ai Frati Francescani provenienti dall’Asia Minore. Questo vino era nato come “dolce” (veniva prodotto esclusivamente nella versione “passito”) ed attualmente prevale nella versione “secco”.
Montefalco – Vicolo dei Vasai
Questo splendido borgo è anche detto la “Ringhiera dell’Umbria” : dai suoi belvedere la vista è stupenda sulle verdi colline ricoperte di ulivi e vigneti. Tutto intorno si può vedere Perugia, Assisi, Spello, Foligno, Spoleto, Bevagna ed i rilievi dell’Appennino, del Subasio e dei monti Martani. Percorrendo il Corso Mameli, tutto in salita, arriviamo in Piazza del Comune, ricca di antichi palazzi e residenze signorili. Da lì si diparte in discesa il “Vicolo dei Vasai” un vero gioiello fiorito del borgo. Vi invitiamo a percorrerlo tutto fino in fondo dove vi attende uno splendido belvedere.
Montefalco - belvedere
Dopo un buon gelato visitiamo la ex Chiesa di San Francesco, diventata Museo Civico dal 1895. Costruita nel 1300 dai Frati Minori è nota in tutto il mondo per gli affreschi che narrano la vita di San Francesco di Benozzo Gozzoli, una Natività del Perugino ed affreschi di scuola Umbra del ‘400.
Torniamo all’area di sosta di Bevagna per una buona cena ed una bella dormita.
Domenica 20 maggio 2007
Ci dirigiamo verso Spello di prima mattina e la cittadina ci appare da lontano come una nuvola rosa (colore caratteristico della pietra con la quale è stata costruita) adagiata su una propaggine del Monte Subasio e circondata dall’argento degli ulivi.
L’area di sosta segnalata si rivela scomoda per noi, per cui troviamo posto nel parcheggio di Via Martin Luther King (che sconsigliamo agli amici camperisti non muniti di speciale contrassegno per disabili visto il divieto per camper e autobus). Entriamo dalla Porta Consolare che è affiancata da una torre medievale sulla cui cima svetta un grande ulivo.
Domenica 20 maggio 2007
Ci dirigiamo verso Spello di prima mattina e la cittadina ci appare da lontano come una nuvola rosa (colore caratteristico della pietra con la quale è stata costruita) adagiata su una propaggine del Monte Subasio e circondata dall’argento degli ulivi.
L’area di sosta segnalata si rivela scomoda per noi, per cui troviamo posto nel parcheggio di Via Martin Luther King (che sconsigliamo agli amici camperisti non muniti di speciale contrassegno per disabili visto il divieto per camper e autobus). Entriamo dalla Porta Consolare che è affiancata da una torre medievale sulla cui cima svetta un grande ulivo.
Spello – Porta Consolare
Lì nei pressi il titolare di un negozio è sulla porta e gli chiediamo del perché di quel ulivo e lui, con un grande sorriso, ci spiega che è un segno di pace.
Anche questo borgo è tutto in salita ma è talmente fantastico che non possiamo fare a meno di girarlo tutto (o quasi). Ad ogni piè sospinto incontriamo vicoli di una bellezza straordinaria, con balconi pieni di fiori di tutti i colori. Ogni angolo è una magnifica e magica cartolina. Sempre in salita percorriamo la Via Giulia passando dall’Arco d’Augusto.
Spello conserva notevoli testimonianze della sua origine romana sulla quale si sviluppò poi la città medievale, nella quale si possono ammirare dei nuclei rionali integri con i tipici e suggestivi vicoli e stradine. Durante il nostro giro incontriamo persone, sedute all’esterno delle loro case, intente a sfogliare fiori di diversi colori. Ci soffermiamo a parlare con loro e c’informano che stanno preparando il materiale per le Infiorate del Corpus Domini. Sono circa mille i partecipanti che ogni anno infiorano le strade della città con quadri e tappeti fatti con i soli petali dei fiori. Possiamo vedere alcune cartoline che mostrano le manifestazioni degli anni precedenti e sono veramente bellissime.
Anche questo borgo è tutto in salita ma è talmente fantastico che non possiamo fare a meno di girarlo tutto (o quasi). Ad ogni piè sospinto incontriamo vicoli di una bellezza straordinaria, con balconi pieni di fiori di tutti i colori. Ogni angolo è una magnifica e magica cartolina. Sempre in salita percorriamo la Via Giulia passando dall’Arco d’Augusto.
Spello conserva notevoli testimonianze della sua origine romana sulla quale si sviluppò poi la città medievale, nella quale si possono ammirare dei nuclei rionali integri con i tipici e suggestivi vicoli e stradine. Durante il nostro giro incontriamo persone, sedute all’esterno delle loro case, intente a sfogliare fiori di diversi colori. Ci soffermiamo a parlare con loro e c’informano che stanno preparando il materiale per le Infiorate del Corpus Domini. Sono circa mille i partecipanti che ogni anno infiorano le strade della città con quadri e tappeti fatti con i soli petali dei fiori. Possiamo vedere alcune cartoline che mostrano le manifestazioni degli anni precedenti e sono veramente bellissime.
Spello – vicolo “fiorito”
Giungiamo fino al punto più alto passando dalla Porta dell’Arce e da lì si può ammirare una fantastica veduta sulle colline umbre. Ridiscendiamo lentamente il borgo, è difficile lasciare questo posto che è un vero incanto.
Spello - scorcio
In Piazza della Repubblica entriamo nell’enoteca “Veneri” e dopo aver fatto una cordialissima chiacchierata con il signor Ruggero acquistiamo un ottimo vino, il “Bianco di Spello” .
Riprendiamo la nostra “Giuditta” e facciamo sosta sul Lago Trasimeno per il pranzo, facendo già progetti su altri borghi umbri che vogliamo assolutamente vedere.
Non a caso l’Umbria è detta “il cuore verde dell’Italia” poiché lo è veramente in tutti i sensi. Le sue morbide colline ricoperte di ulivi, vigneti e coltivazioni ti danno un grande senso di pace e di benessere.
Ogni città, paese o borgo ti affascina con la sua antica storia, l’arte e l’architettura. La sua tradizione alimentare è fatta di cose semplici e schiette, di cibi genuini e sapidi. I suoi eccellenti vini, il suo pregiato olio di altissima qualità, la norcineria (vera e propria arte di questa regione), la cultura dell’agnello per la produzione del latte, dei formaggi stagionati e gustato poi arrosto o al forno e del maiale per l’ottimo lardo (filo conduttore della tradizione gastronomica) e la croccante porchetta. La “torta di pasqua” a base di formaggio, il tartufo nero, i funghi e i tanti piatti a base di cereali.
La sua tradizione dell’artigianato che va dalla tessitura al ricamo, dalla terracotta al ferro battuto, alla lavorazione del legno, antichi mestieri che la maestria e la passione degli artigiani mantengono vivi da secoli.
Ed in ultimo, ma solo in ordine cronologico, il popolo umbro che con il suo semplice e grande cuore ti fa sentire a casa sempre, in ogni occasione ed ogni volta. Grazie di esistere bella Umbria, torneremo ancora ed ancora.
Nella Photo gallery del nostro sito www.camperdream.it sono disponibili tutte le foto del viaggio.
Riprendiamo la nostra “Giuditta” e facciamo sosta sul Lago Trasimeno per il pranzo, facendo già progetti su altri borghi umbri che vogliamo assolutamente vedere.
Non a caso l’Umbria è detta “il cuore verde dell’Italia” poiché lo è veramente in tutti i sensi. Le sue morbide colline ricoperte di ulivi, vigneti e coltivazioni ti danno un grande senso di pace e di benessere.
Ogni città, paese o borgo ti affascina con la sua antica storia, l’arte e l’architettura. La sua tradizione alimentare è fatta di cose semplici e schiette, di cibi genuini e sapidi. I suoi eccellenti vini, il suo pregiato olio di altissima qualità, la norcineria (vera e propria arte di questa regione), la cultura dell’agnello per la produzione del latte, dei formaggi stagionati e gustato poi arrosto o al forno e del maiale per l’ottimo lardo (filo conduttore della tradizione gastronomica) e la croccante porchetta. La “torta di pasqua” a base di formaggio, il tartufo nero, i funghi e i tanti piatti a base di cereali.
La sua tradizione dell’artigianato che va dalla tessitura al ricamo, dalla terracotta al ferro battuto, alla lavorazione del legno, antichi mestieri che la maestria e la passione degli artigiani mantengono vivi da secoli.
Ed in ultimo, ma solo in ordine cronologico, il popolo umbro che con il suo semplice e grande cuore ti fa sentire a casa sempre, in ogni occasione ed ogni volta. Grazie di esistere bella Umbria, torneremo ancora ed ancora.
Nella Photo gallery del nostro sito www.camperdream.it sono disponibili tutte le foto del viaggio.
INFORMAZIONI UTILI
- Bevagna si trova ad un’altitudine di m. 225 s.l.m. con 4.800 abitanti di cui 1.050 nel borgo.
Per informazioni: Pro Loco IAT Bevagna in Piazza Silvestri 1, tel. 0742.36.16.67 www.comune.bevagna.pg.it - Area attrezzata con servizi igienici e docce (WC con doccia anche per disabili) in Via Raggiolo in prossimità di Porta Guelfa.
- Montefalco è a m. 473 s.l.m. con 5.630 abitanti di cui 1600 nel borgo.
Informazioni turistiche di Montefalco tel. 0742.37.95.98 (Museo civico di San Francesco Via Ringhiera Umbra); La Strada del Sagrantino in Piazza del Comune Tel. 0742.37.84.90. - Area attrezzata, segnalata, dopo il grande parcheggio auto e bus; tale area è disagevole per i soggetti su sedia a rotelle in quanto già da lì si deve affrontare una ripida e lunga salita prima di arrivare alle porte del borgo. Municipio in Piazza del Comune tel. 0742.37.86.73; http://www.comunemontefalco.it/
- Spello si trova a m. 280 s.l.m. con 8.593 abitanti di cui non si conosce quanti nel borgo.
- Area attrezzata presso gli impianti sportivi comunali (lato Nord) sulla vecchia SS75 verso Assisi; non abbiamo visitato tale punto sosta, ma già dalle notizie apprese anche in rete si è ritenuto che fosse stata scomoda per noi e per chiunque si trovi nelle nostre stesse condizioni.
- Pro Loco IAT in Piazza Matteotti 3, tel. 0742.30.10.09; http://www.comune.spello.pg.it/
- Per gli amici disabili con impossibilità alla deambulazione autonoma si evidenziano ulteriormente alcune cose: nel borgo di Bevagna non abbiamo trovato particolari difficoltà a muoverci con la carrozzina in quanto le stradine percorse, seppure in ciottoli sampietrino (la Piazza Silvetri è in pietra serena) sono relativamente in piano ed alcune visite le abbiamo fatte a “turno” come si fa di solito. Per quanto riguarda Montefalco e Spello, invece, è stato un po’ più faticoso spingere la sedia a rotelle per queste stradine acciottolate a saliscendi, ma vi assicuriamo che n’è valsa veramente la pena pur rinunciando (sempre) a qualcosa e quindi non mollate!!!